Mirko Mischiatti
Mirko
Mischiatti, nato e cresciuto nella Vittorio
Alfieri, sin da giovanissimo si è distinto
nell'arte del mezzofondo, sulle orme del papà
Lorenzo; correvano anche la sorella Jenny
(in foto) e la mamma Anna.
Si dimostrò precocissimo e molto dotato
fin dalla tenera età nelle corse di resistenza.
Infatti risale a neanche sette anni la sua
prima partecipazione alla "24 x 1 ora":
10,280 km. Poi sempre in crescita, quasi 14
km a 10 anni, fino ai 17,662 km con cui si
è messo alle spalle i 17,600 del padre. Incredibile
il suo 18.48.2 sui 5000 in pista a neanche
dieci anni, nel 1984. Più tardi il mezzofondo
veloce gli ha dato buone soddisfazioni in
pista, sugli 800 (1.53.1), sui 1000 (2.27.98)
e sui 1500 (3.59.06), tempi favoriti dalle
sue ottime doti di velocità, espresse da un
eccellente 49.6 sui 400m. Nella foto col n.
74 in una gara sugli 800m ad Asti davanti
ai nomi di primo piano dell'epoca (siamo nel
1994), Paolo Giordano e Fabio Pungitore.
Poi le vicende della vita lo hanno portato
lontano da Asti, ad occupare posti di prestigio
ai vertici di grandi società. Ma Mirko è rimasto
semprer legato alla Vittorio Alfieri e orgoglioso
di averne fatto parte.
Da questo legame affettivo, ben espresso dalle
seguenti parole dello stesso Miko, è uscita
quest'anno la sponsorizzazione con le POSTE
ITALIANE.
Lasciare la casa nella quale si è cresciuti
è spesso un fenomeno naturale, forse dettato
dal desiderio di scoperta e di emancipazione.
Oppure è un movimento spinto da insoddisfazione
o incapacità di cambiare le cose per come
le vorremmo, da una nostra visione personale
che
brucia dentro finché non l'abbiamo resa concreta.
E' normale, fisiologico, umano soprattutto
quando si è giovani e il mondo ci sembra sempre
"contro", "vecchio", "insufficiente". Che
sia giusta o sbagliata, questa nostra visione,
non è importante. Invece è fondamentale
non dimenticare le origini e non cercare di
distruggere quelle stanze nelle quali siamo
cresciuti, soprattutto se in quegli ambienti
si respirava aria benevola e formativa, se
quello che siamo diventati lo dobbiamo a quello
che abbiamo vissuto, se quello in cui crediamo
lo abbiamo imparato e ascoltato là, in quella
casa che decidemmo di lasciare.
Dovremmo dire con orgoglio: "sono cresciuto
là", dovunque decidiamo di andare e qualsiasi
nuova abitazione decidiamo di costruire.
I valori morali e culturali che ho imparato
nella Vittorio Alfieri mi hanno dato la forza
di resistere nei momenti più bui e difficili
della vita, quando non si ha la forza di respirare
ma si va avanti comunque.
Viva la Vittorio Alfieri, sempre!!!
Mirko Mischiatti
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